Teatro “Filippo Marchetti”


Chiusura temporanea a causa dei danni provocati dal terremoto


Il teatro, pensato in stile purista, presenta una forma a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi ed inizialmente si qualifica per sobrie decorazioni, oggi quasi tutte scomparse, eseguite da Domenichini e Migliari.

Nel 1872 si procede ad un primo rinnovo della decorazione, affidato ai pittori camerinesi Filippo Serafini e Giuseppe Rinaldi, e si destina a loggione il quarto ordine di palchi. Nel 1881 il Consiglio comunale delibera di intitolare il teatro al compositore Filippo Marchetti e l’avvenimento è celebrato con l’esecuzione del Ruy Blas alla presenza dell’autore.Nel 1905 si profila necessario un nuovo ammodernamento della decorazione e l’incarico è conferito allo stuccatore Coevallos e al pittore tolentinate Francesco Ferranti, artefici della veste esteriore con cui il teatro è giunto a noi.

Imponente, a partire dal Rinascimento, la produzione di letterati e musicisti camerti specificamente dedicata allo spettacolo, messa in scena ed eseguita in occasioni di feste nelle grandi sale dei palazzi pubblici e privati, ma anche in strutture lignee provvisorie, ispirate ai teatri greci e romani.

Nel 1727, l’anno in cui Benedetto XIII rifonda l’Università di Camerino, il Consiglio comunale delibera di costruire nel “Palazzo della comunità” un complesso e non più provvisorio teatro in legno che, dotato di quattro ordini di diciotto palchi ed intitolato La Fenice, viene inaugurato l’anno successivo. Un secolo dopo il teatro appare inadatto ed insicuro per il pubblico che sempre più numeroso accorre a spettacoli di lirica e di prosa divenuti assai coinvolgenti.

Decisa la costruzione di un teatro più grande e confortevole, la Municipalità provvede all’area demolendo l’ala di fabbricato occupata dal vecchio teatro nonché parecchie casupole della Giudecca lì prossime e contemporaneamente costituisce un Condominio teatrale a capitale pubblico e privato. Nel 1846 la progettazione è affidata all’architetto Vincenzo Ghinelli (Senigallia 1792-1871), che aveva già realizzato i teatri di Senigallia (1839), Urbino (1840) e Cesena (1846). Vincenzo Ghinelli di Senigallia, nipote del più famoso Pietro Ghinelli (1759-1834), è a sua volta zio dell’architetto camerte Luigi Cleomene Petrini (1831-1896), che dopo aver arricchito di adeguate pertinenze il teatro camerte, costruirà quello splendido di Fabriano intitolato a ‘Gentile’.

Nel 1856 i lavori di costruzione sono terminati e nel 1857 il nuovo teatro, denominato ancora La Fenice, è solennemente inaugurato con la rappresentazione del Gentile Da Varano, la prima opera composta da Filippo Marchetti, che per l’occasione assume la direzione dell’orchestra. Le altre opere in cartellone sono la Maria di Rhoan di Donizetti e Il Trovatore di Verdi.

L’intervento del 1905, segno di una notevole professionalità e di una “disinvolta” capacità creativa ispirata al più inquieto eclettismo, allontana definitivamente la struttura dallo “stile ellenico primitivo” inseguito dal Ghinelli. Per esemplificare, singolare la fascia di “palmette” inserita per raccordare il soffitto con le pareti e, altrettanto singolare, la decorazione floreale in rilievo con cui sono arricchiti i parapetti dei palchi.I palchi che affacciano sul proscenio sono delimitati da quattro colonne di ispirazione egizia e al centro dei parapetti presentano in bassorilievo i ritratti di quattro illustri camerinesi: il condottiero del Cinquecento Domenico Ridolfini, lo storico del Seicento Camillo Lili, l’architetto del Settecento Giovanni Antinori e il poeta del Settecento Alfonso Da Varano.L’intervento più importante del Ferranti si ha nel soffitto, dove sono rappresentate, all’interno di complicate cornici, quattro scene dell’opera Ruy Blas, mentre in prossimità del boccascena, decorato con putti e ninfe, è raffigurata l’apoteosi di Filippo Marchetti, scomparso da poco all’epoca degli interventi di Coevallos e Ferranti.

Un restauro accurato del teatro, eseguito negli anni ’80 del secolo su progetto dell’architetto Ezio Mariani, ha consentito nel 1990 la riapertura.

Informazioni

Nome della tabella
Indirizzo C.so V. Emanuele II, 17
Telefono +39 0 737 634 754
E-mail servizio.cultura@camerino.sinp.net
Numero sale 1
Teatro storico
Teatro in attività
Telefono Biglietteria +39 0 737 636 041
Apertura: dalle ore 17.00 alle ore 19.00 nei due giorni antecedenti lo spettacolo e dalle 18.00 alle 21.00 il giorno dello spettacolo

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